Primo Piano

Il giorno del Ricordo

Con la legge 92 del 30 Marzo 2004 è stato istituito il 10 Febbraio come "giorno del ricordo" delle vittime delle Foibe e dell'Esodo delle popolazioni Giuliano-Dalmante, e da allora, quello che doveva essere un giorno di memoria condivisa su una pagina terribile della storia italiana, si è trasformato in un pretesto per alimentare tentativi di revisionismo e stupide polemiche. La realtà storica della vicenda delle Foibe, ad oltre 60 anni di distanza dagli avvenimenti, risulta ancora scomoda a qualcuno che, ancora legato ad un passato ideologico, non vuole ammettere le colpe e gli odiosi crimini di cui i partigiani di Tito, aiutati dalla formazioni partigiane del PCI, si macchiarono in quei giorni d'odio e di vera e propria "caccia all'italiano".
Il "problema storico" delle Foibe deriva dal fatto che nel nord-est le formazioni combattenti del Partito Comunista Italiano si misero ai comandi dei partigiani sloveni di Tito, e dunque, per un partito che mirava all'egemonia politica in Italia e poteva vantare una determinante partecipazione alla guerra di resistenza, ammettere delle responsabilità in quei terribili crimini era decisamente sconveniente. Per questo nel dopoguerra non vi fu spazio per un argomento che doveva essere assolutamente taciuto, e nonostante l'esodo di decine di migliaia di Giuliano-Dalmati che si riversarono in varie città italiane, di quella pagina di storia restò memoria solo nelle vittime. Fino agli novanta, data l'egemonia culturale della sinistra comunista e post comunista, la tragedia di decine di migliaia di vittime ed esuli non trovò spazio nei libri di scuola, sulla stampa, nella televisione e nel dibattito politico. Ancora oggi, sebbene siano stati fatti grandi passi avanti nel far conoscere la verità su quei terribili eventi e lo Stato abbia stabilito il 10 Febbraio come giorno del ricordo, la questione delle Foibe resta parzialmente sconosciuta e si verificano numerosi tentativi di revisionismo storico. I revisionisti, oltre a cercare di sminuire la portata di quella tragedia sostenendo che il numero di vittime sia stimabile in poche centinaia, vorrebbero far valere una sorta di teoria giustificazionista affermando che quella di Tito fu una vendetta perpetrata solamente ai danni dei fascisti. Nulla di più falso! Quella del maresciallo Tito non fu affatto una vendetta verso i membri del Partito Nazionale Fascista (che non avrebbero comunque meritato un esecuzione senza processo e addirittura a guerra finita) ma fu una vera e propria pulizia etnica nei conofronti degli Italiani poichè era nelle sue intenzioni impadronirsi di quelle terre col benestare del PCI. Tra gli infoibati vi furono infatti civili, donne, bambini, preti, membri del CLN di ispirazione diversa da quella comunista, e anticomunisti italiani e sloveni e croati.

La Giovane Italia si batterà sempre contro ogni tentativo di negazionismo storico verso la tragedia delle Foibe e sarà sempre pronta a cercare la verità, anche se questa sarà scomoda per qualcuno, anche se questa sarà in fondo a una cavità. carsica!



Il Consigliere Comunale
Grippo Giuseppe Mario

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Flashmob @vVitaMenti

Primo Flashmob per i Ragazzi di Sant' Angelo Le Fratte realizzato nel Polo Acquisti Lucania, Tito Scalo.

SPOT @vVitaMenti

Spot girato in collaborazione con l' Associazione Iscra e il Forum dei Giovani di Sant'Angelo Le Fratte

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