Religione: necessità o imposizione?
Da sempre la religione nasconde molti aspetti del tutto fuori dai canoni che Ella stessa ci insegna o cerca di imporci? Andando a ritroso nel corso dell’evoluzione della storia troviamo molti episodi che fanno riflettere su queste ipotesi. Analizzando il termine “religione”, che deriva dal latino religio e cioè unire. Ma come può unire qualcosa che nel corso dei secoli ha sempre portato al terrore? Certo ora ci addentriamo in un’argomentazione particolare se non fosse quasi una proibizione o una probabile scomunica tutto ciò. In primis la religione è “la piaga” che nel corso della storia ha fatto più vittime, e tante ancora ne verranno, di qualsiasi altra guerra. Di esempi ne troviamo ovunque come la persecuzione da parte dei romani, le guerre sante, la morte di numerosi neonati coetanei di Gesù da parte di Erode, e tanti altri episodi ampiamente descritti in tutti i libri di storia. Ma nonostante tutto questo, questa società, cristiana o qualsiasi altra appartenenza, continua imperterrita la sua azione di divulgazione della propria dottrina. Questa dottrina ci viene imposta dalla nascita e ci vieni trasmessa in continuazione alla pari dei messaggi subliminari della pubblicità e con la stessa insistenza degli operatori telefonici che chiamano nelle nostre case in continuazione. Questa ci porta a vivere secondo il loro modo e non liberamente, perché se ci pensate bene a quanti è stato detto questo non si fa perché è peccato, ma chi lo ha stabilito cosa è peccato e cosa non lo è?Questo però non viene da noi percepito perché è talmente una cosa “normale” che ormai è diventato come fare colazione o altro. Questo è possibile grazie anche alla nostra suscettibilità che nel corso dei tempi hanno alimentato nella figura del religioso un essere al di sopra delle parti atto ad interpretare ed esprimere la volontà di Dio. Ma siamo sicuri che questa sia la volontà di Dio? E soprattutto qual è questa volontà? Senza nulla da togliere a nessuno e, fino a prova contraria dimostrabile, il Dio è da ritenersi una figura astratta qualcosa che fisicamente non esiste, e quindi si può attribuire allo stesso qualsiasi cosa ci venga in mente tanto nessuno potrebbe contraddirci o controbattere. È proprio su questo che la Chiesa ha costruito il suo impero, basti pensare alle proprie proprietà, che da sole sfamerebbero il mondo. Ma la chiesa non doveva avere come principio l’uguaglianza e la carità trai popoli? Eppure al mondo c’è chi muore di fame, ma allora questo Dio cosa osserva? Chi sta bene e può finanziare l’8 per mille? O i politici cattolici? E si, perchè un'altra ricchezza della chiesa è la politica che da sempre le riserva un trattamento speciale e che dalla stessa viene condizionata sul regolare svolgimento delle proprie funzioni. Questo lo avevano già capito in passato i reggenti di tutto il mondo nonché i politici storici come lo stesso Mussolini che stipulò un accordo come i “patti lateranensi”, forse il buon Celentano non aveva tutti i torti. Tutti avete letto e sentito le polemiche per quanto riguarda il pagamento dell’ICI da parte della chiesa. Ma se queste attività producono un lucro perché devono essere agevolate sulle tasse, le quali, portano ad una concorrenza scorretta ad imprenditori che sostengono realmente ed onestamente lo stato. E si questa è da ritenersi una vera ed autentica azienda fiscalmente “agevolata” da tutto e per tutto perché loro “lavorano” per conto di Dio, e il vecchio motto “ora et labora” che fine ha fatto? Purtroppo siamo un popolo superstizioso e dobbiamo per forza credere in qualcosa di straordinario del resto il lavoro fatto dalla chiesa nel corso dei secoli dovrà pur servire a qualcosa. Ora chiedo a tutti voi appelliamoci a loro e vediamo se risolvono questa crisi.
Continua…
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Valerio Vincenzo Morrone