Regione, Braia e Santochirico agitano il
Pd.
E la giunta resta tappata!
POTENZA- Dovrà passare Natale e Santo Stefano. Il dubbio sulla nuova giunta regionale non sarà sciolto nella direzione regionale di questo pomeriggio. I big del partito non daranno luogo a nessuna resa dei conti, ben consci della sostanziale vittoria alle ultime elezioni.
Il consenso per il presidente Pittella, per la sua lista, ma anche per il Pd è indiscutibile. Non è un caso che, aggiungendo Realtà Italia, il partito del presidente può contare sulla maggioranza assoluta dei consiglieri, oltre che un abbondante metà dei consensi di quel 47% dei lucani aventi diritto che si è recato ai seggi. Insomma, ci sarebbe da festeggiare e stappare spumante, se non fosse che a cinque settimane dal voto di novembre ancora non si è in grado di dare ai lucani un esecutivo forte ed autorevole. Le responsabilità, manco a dirlo, sono sempre del Pd e delle sue mai coese anime interne. A Matera resta un vulnus tra Braia-Antezza e Viti, da una parte, e Santochirico, Bubbico, Cifarelli e Dalessandro, dall’altra. Un braccio di ferro che potrebbe portare in giunta i due “esterni uscenti” Braia e Santochirico, oppure nessuno dei due: in questo caso spazio a Bradascio e Cifarelli. Ma il puzzle non è definito. I “caminetti” si compongono e si scompongono tra grandi difficoltà. Pittella e De Filippo (supportato da Luongo e Lacorazza) provano a chiudere un partita per nulla scontata. Da decidere, infatti, se la squadra sarà scelta tra i venti consiglieri eletti, oppure se c’è spazio per chi non si è candidato o, ancora meglio, tra i primi dei non eletti. Tutti sulla corda, quindi. Un Natale sereno in parte, in cui l’incertezza e la speranza la faranno da padrone. Per ora nessuno parte battuto o in panchina. Tutti titolare (sulla carta), ma il fatto che si continui a discutere, evidenzia come il neo presidente non vada avanti da solo utilizzando la sua vittoria e carisma. Ha coinvolto il partito per una decisione condivisa (almeno in parte). Ma sono i partiti minori che partono già battuti. Poche interlocuzioni con il Psi e Centro Democratico, pur se quest’ultimo insiste per la vice presidenza a Nicola Benedetto. Se Pittella dovesse venire incontro al partito di Tabacci, appare chiaro che sarà difficile inserire in giunta altri due materani del Pd o lista del presidente. Lo stesso Lacorazza (dall’alto delle sue 11mila preferenze) continua ad auspicare un posto da capogruppo, ma il meno che potrà avere è quello di presidente dell’assemblea (in caso di apertura agli assessori esterni).
La Nuova